Indice
- INTRODUZIONE
- COMUNICARE LA SEPARAZIONE AI BAMBINI
- sospendere il conflitto
- quando e dove dirlo
- Come e cosa dire
- Le reazioni dei bambini
QUANDO CHIEDERE AIUTO
Articolo a cura di:
Annalisa Murolo, Psicologa e Psicoterapeuta a Roma Prati Responsabile Centro di Psicoterapia Roma Prati Emozioni e Psiche
Sostegno psicologico e psicoterapia per la separazione e il divorzio rivolti al singolo e alla coppia.
Emozioni e Psiche, Centro di Psicoterapia Roma Prati
1. INTRODUZIONE
La separazione e il divorzio sono per una coppia un’esperienza estremamente dolorosa e complessa e anche nei casi di minor conflittualità, la rottura del legame porta con sé vissuti di sofferenza, paura, rabbia e senso di fallimento. Il dolore per il distacco, il timore per il futuro, la paura di non farcela e il senso di perdita e solitudine possono destabilizzare l’identità della persona provocando uno stato di disorientamento e di estrema fragilità. I membri della coppia si trovano infatti a dover affrontare un complesso processo psicologico di elaborazione ed accettazione di una grande perdita e significativi cambiamenti in diversi ambiti della propria esistenza. La fine di un legame può configurarsi come un evento estremamente destabilizzante, non solo per la perdita della figura significativa su cui si era investito affettivamente ma perché viene meno un progetto di vita comune, perché si perdono sicurezze e certezze, perché cambia lo stile di vita, l’economia personale, il rapporto con i figli, con le rispettive famiglie di origine e con la società.
Sulle reazioni e le modalità con cui la coppia affronta questo momento di grande crisi incidono diversi fattori tra cui: la personalità e la storia individuale, il tipo di relazione tra i partner, la qualità dei rapporti con le famiglie d’origine nonché le disponibilità economiche e il livello socio-culturale. Ulteriore fattore che naturalmente incide in modo significativo è la presenza dei figli: il senso di colpa, la preoccupazione di dare loro un dolore e il sentirsi responsabili della loro sofferenza è molto spesso causa di grande turbamento per i genitori che possono rimanere a lungo invischiati nel rapporto coniugale prolungando i tempi del processo di svincolo e separazione.
Da anni la ricerca si occupa di studiare e comprendere le conseguenze che l’evento separazione ha sui figli e diversi studi confermano che seppur la separazione costituisca certamente un’esperienza altamente stressante, questa non produce di per sé esiti psicopatologici nei figli che la vivono. Ciò che invece ha un ruolo importante e che incide significativamente sullo sviluppo emotivo del bambino, costituendo dunque un fattore di rischio per la sua salute psichica, è il livello di conflittualità tra i genitori (pregressa, contestuale al momento della separazione e successiva) e il modo in cui la separazione viene gestita da questi ultimi. Vivere in una famiglia in cui le modalità di relazione sono caratterizzate da continui litigi e conflitti espone il bambino a vissuti di paura, ansia e insicurezza venendo meno la possibilità di sperimentare la casa come quel luogo sicuro in cui ricevere un’adeguata cura e protezione.
In tal senso appare evidente che una buona qualità della relazione tra i genitori e il “separarsi bene” costituiscono importanti fattori protettivi per il benessere psicologico dei figli.
2. COMUNICARE LA SEPARAZIONE AI BAMBINI
La comunicazione ai figli della scelta di separarsi è spesso vissuta con grande ansia, preoccupazione e timore dai genitori che tendono a rimandare questo momento spinti dal desiderio di voler proteggere i propri bambini da un dolore che percepiscono come insopportabile. In realtà è importante considerare che i figli già da tempo stanno sperimentando un malessere all’interno della famiglia, che hanno già iniziato a costruirsi una serie di interpretazioni a riguardo e che il silenzio o la mancanza di chiarezza rispetto a ciò che sentono e che sta accadendo genera in loro paura, angoscia e confusione.
Certamente non esiste un unico modo di comunicare la separazione e, dunque, ogni coppia sceglierà i tempi e le modalità che ritiene più opportune. Tuttavia è possibile tener conto di alcune regole e indicazioni generali che vi proponiamo e che certamente possono aiutare a gestire un momento così delicato e complesso.
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- SOSPENDERE IL CONFLITTO
responsabilità dei genitori, prima di comunicare la separazione ai propri figli, è quella di definire insieme quando, come e cosa dire. Trovare un accordo significa poter sospendere, o limitare il più possibile, le ostilità e i conflitti sperimentando una genitorialità congiunta, seppur separati, nell’interesse dei figli. - QUANDO E DOVE DIRLO
è preferibile che la comunicazione avvenga quando entrambi i genitori si sentono sicuri rispetto alla scelta di separarsi, avendone dunque già più volte parlato e avendo in gran parte definito i termini della separazione stessa. Quanto più il genitore avrà elaborato il dolore della rottura, tanto più potrà accompagnare e sostenere il figlio durante la comunicazione della decisione e nel periodo successivo. È opportuno scegliere un momento e un luogo in cui ognuno possa sentirsi a suo agio, al riparo da possibili interruzioni o interferenze, garantendo uno spazio di intimità alla famiglia che si riunisce e che lasci ai genitori e ai figli la libertà di esprimersi e di lasciarsi andare in un momento emotivamente così intenso. - COME E COSA DIRE
- LE REAZIONI DEI BAMBINI
naturalmente ogni individuo è a sé e dunque ogni bambino reagirà a suo modo alla comunicazione della separazione a seconda dell’età, del carattere e del tipo di rapporto che ha con i genitori. Alcuni bambini esprimeranno più apertamente le loro emozioni sciogliendosi in un pianto, ricercando un contatto o con urla ed esternazioni di rabbia. Altri potranno apparire più distaccati, mostrandosi apparentemente indifferenti o poco reattivi spostando magari rapidamente la loro attenzione su altro. Qualunque sia la reazione è importante accogliere e rispettare il dolore del bambino in ogni sua espressione, rispondendo alle sue eventuali domande, lasciandogli la possibilità di esprimere pensieri ed emozioni e fornendo contenimento e rassicurazione. La risposta emotiva dei bambini nella maggior parte dei casi è qualcosa che turba molto i genitori che possono sentirsi sopraffatti dalle manifestazioni di rabbia o disperazione dei figli trovandosi in difficoltà anche in ragione della fragilità che loro stessi vivono in questo particolare momento. Ciò che il genitore può fare è riconoscere e accettare la legittimità della sofferenza del bambino consapevole che tali esternazioni costituiscono una sana reazione in risposta ad una comunicazione per lui così destabilizzante.
– Laddove la situazione specifica lo consenta, è importante che i genitori comunichino insieme la decisione di separarsi e che si tratta di una scelta condivisa evitando di incolpare o affidare ad uno solo la responsabilità della decisione. I figli hanno bisogno infatti di punti fermi e di sentire che i genitori sono entrambi affidabili.
– Un atteggiamento amorevole, accogliente e di ascolto da parte dei genitori è fondamentale per consentire al bambino di poter fare delle domande e di sentirsi libero di parlare e di poter esprimere le proprie emozioni.
– Occorre utilizzare un linguaggio chiaro, semplice e adeguato all’età dei figli.
– È importante esplicitare che le ragioni che hanno portato a tale scelta non hanno nulla a che fare con loro e che non c’è nulla che si possa fare per cambiare la situazione così da non alimentare false speranze di riconciliazione o sensi di colpa.
– I bambini hanno bisogno di sapere la verità e questa può essere comunicata loro in modo molto semplice e priva di troppi dettagli utilizzando ad esempio una frase come: “mamma e papà hanno deciso di separarsi perché non vanno più d’accordo e stanno meglio se si allontanano vivendo in case diverse”.
– I bambini hanno bisogno di essere rassicurati sulle conseguenze che la separazione comporterà nella loro vita di tutti i giorni e in tal senso è molto importante dire loro ad esempio dove andranno a vivere, quando mamma o papà andranno via da casa o quanto tempo trascorreranno con ogni genitore. È altresì importantissimo dire al bambino che i suoi genitori rimarranno sempre accanto a lui, anche se non vivranno più tutti insieme.
- SOSPENDERE IL CONFLITTO
3. QUANDO CHIEDERE AIUTO
Abbiamo sottolineato come la separazione costituisca indubbiamente un evento fortemente destabilizzante per l’intero sistema familiare che porta con sé un notevole carico emotivo molto spesso difficile da sostenere. Adulti e bambini sono chiamati a far fronte ad uno stravolgimento della propria esistenza e a dover mettere in campo numerose risorse per elaborare il lutto della separazione e costruire pian piano nuovi equilibri. È importante in questa fase mettersi in ascolto di sé e dei propri figli al fine di poter rintracciare i possibili segnali di un’empasse che non consente di superare i vissuti emotivi più negativi costringendoci in una fase di stallo in cui prevalgono rancore e recriminazioni verso l’ex coniuge o vissuti di angoscia e disperazione che non consentono una graduale evoluzione e l’apertura verso nuovi progetti di vita. Elevati livelli di conflittualità della coppia genitoriale, così come il protrarsi di vissuti ansiosi o depressivi dei singoli partner, rappresentano i principali fattori di rischio per lo sviluppo di esiti psicopatologici nei figli che possono tradursi in disturbi del comportamento, disturbi del sonno, psicosomatizzazioni, difficoltà scolastiche e relazionali. I bambini dovranno infatti confrontarsi non solo con l’evento separazione ma anche con le continue tensioni e le sofferenze dei genitori perdendo la possibilità di sentirsi supportati e rassicurati da riferimenti stabili ed affidabili. Sono queste dunque le situazioni che producono un effetto negativo sul benessere dei figli, interferendo sul loro sviluppo psico-affettivo e che rendono utile o necessario l’affidarsi ad un professionista che possa accompagnare i genitori che desiderano gestire al meglio questo complesso e delicato momento nell’interesse dei figli. Ciò implica la volontà da parte di entrambi di lavorare affinché permanga la coppia genitoriale intesa come la capacità degli ex coniugi di assumersi la responsabilità della crescita e della educazione dei figli. Lo spazio terapeutico offre dunque ascolto e sostegno ai genitori, aiutandoli a sperimentarsi in una nuova modalità relazionale che ha come fine ultimo quello di garantire una continuità affettiva ed educativa sana e funzionale per il benessere dei propri figli.
Dott.ssa Annalisa Murolo, Psicologa e Psicoterapeuta a Roma Prati Responsabile Centro di Psicoterapia Roma Prati Emozioni e Psiche
Sostegno psicologico e psicoterapia per la separazione e il divorzio rivolti al singolo e alla coppia.